14. CAPPELLA SANT'ANNA
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Costruito con materiali poveri, seppur ben congegnati, l’altare è sormontato da un’ampia pala raffigurante S. Anna genuflessa ai piedi dei santi vescovi Macario di Gerusalemme e Carlo Borromeo. Fu donato dalle operaie cattoliche in onore della loro patrona.
Si leggono due iscrizioni: Beata revera es et beatus fructus ventris tui, che significa “Sei veramente beata e beato è il frutto del tuo ventre”. Da seme infetto è nato un giglio, che, probabilmente, allude al concepimento di Maria preservata dal peccato originale; infatti, nel Protovangelo di Giacomo il concepimento di Maria è presentato come una grazia divina, anticipata da un angelo ai suoi genitori Anna e Gioacchino.
Corredano la decorazione della cappella due simboli: l’aspide, che rimanda alla terra e il giglio, emblema di grazia e purezza.