Carissimi!

Innanzitutto vi invito a rileggere con attenzione il racconto della passione di Gesù: è un racconto denso di personaggi, capace di suscitare in ciascuno di noi tanti insegnamenti e tante domande.
La narrazione di Matteo risalta, più degli altri evangelisti, la figura di Giuda ed allora mi sono domandato: perché Giuda tradisce Gesù, nonostante per tre anni abbia fatto esperienza di Lui insieme agli altri discepoli?
Alla base credo che il motivo sia triplice:
1. Un eccessivo attaccamento al denaro (“Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”)
2. Una presunzione ed una arroganza di fondo (“Rabbì, sono forse io?”)
3. Una licenziosità radicata (“Quello che bacerò, è lui arrestatelo!”)
- Tante volte ci si attacca al denaro, perché si vuole avere subito un riscontro e si pensa che esso possa darci piena sicurezza.
Ho sempre guadagnato in modo onesto? Che valore do ai soldi?
- Tante volte, quando si è in gruppo (cfr. in famiglia, con gli amici, al lavoro, ecc), si fa di tutto per emergere ed apparire: gli altri non interessano davvero, ma sono solo un pubblico, da cui speriamo un consenso, un like.
Posso dire che do davvero spazio ed ascolto a tutti coloro che frequento?
- Tante volte si ha poca considerazione di se stessi e si elemosina dell’affetto, dell’attenzione: si è disposti a tutto pur di ricevere un po' di illusorio calore.
So dare il giusto valore a tutti i miei gesti d’affetto?

Il vero dramma di Giuda non sono i suoi peccati, ma l’incapacità di umiliarsi ed accogliere la misericordia di Dio, come farà Pietro. Forse è brutto a dirsi, ma fa più vittime il rimorso del coronavirus. Quanta gente, infatti, vive, ma è come se fosse morta, poiché freddata dal proprio rimorso! Possa il sacrificio di Gesù riscaldare e rianimare il cuore di tutti.

 Torino 5 aprile 2020 Buona domenica!