Non c’è alcun riferimento nei libri liturgici alla corona d’Avvento. Essa, infatti è stata per così dire “adottata” dalla tradizione della Chiesa cattolica ma le sue origini sono da ricercare in ambito luterano nella Germania orientale e può essere considerata la continuazione di antichi riti pagani che si celebravano con le luci nel mese di yule (dicembre).
Qual’è dunque il significato che ha assunto per il cristianesimo?
Prima dell’era cristiana, i pagani celebravano a Roma la festa del dio Sole Invincibile (Dies solis invicti) nel solstizio d’inverno, il 25 dicembre. La Chiesa, saggiamente, ha iniziato a celebrare il Natale di Gesù in quel giorno, per mostrare che Cristo è il vero Dio, il vero Sole, che porta nei suoi raggi la salvezza. È la festa della luce che è Cristo: “Io sono la Luce del mondo” . A Natale è scesa per noi la vera Luce “che illumina ogni uomo” .
La corona di Avvento posta ai piedi dell’altare è stata realizzata con rami intrecciati in forma circolare alla cui sommità è posata la ciotola che addobba la mensa eucaristica. Alla base troviamo un tappeto di muschio - simbolo della terra – e, disposte a formare un sentiero, le quattro candele che accompagnano il cammino delle quattro domeniche di Avvento. Come ci ricorda il profeta Isaia nella prima lettura del giorno di Natale il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Tutta la composizione è connotata dalla circolarità dal significato simbolico: non solo è la figura simmetrica per eccellenza - non avendo una fine né un inizio – ma evoca anche la l’anello nuziale emblema della fedeltà di Dio alla sua promessa di salvezza che è per tutti gli uomini di ogni tempo: ce lo ricorda ancora Isaia: “Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre”.
In queste quattro settimane siamo invitati ad aspettare Gesù che viene. È un periodo di preparazione e di gioiosa attesa del Signore. Nelle due prime settimane di Avvento, la liturgia ci invita a vigilare e ad attendere la venuta gloriosa del Salvatore. Nelle ultime due, la Chiesa ci fa ricordare l’attesa della nascita di Gesù da parte dei profeti e di Maria.