L’Atto Penitenziale nella Messa è collocato nella parte di inizio della celebrazione, nei cosiddetti Riti di Inizio. Sono riti che ci introducono alla celebrazione, quasi come una breve ma intensa introduzione alla celebrazione che è da poco iniziata. Questi Riti ci introducono in un tempo diverso, importante, diverso dal tempo cronologico chronos e ci spingono verso un tempo denso di significato kairos.
L’Atto Penitenziale è collocato appena dopo il canto di ingresso, il segno di croce ed il saluto liturgico (Il Signore sia con voi…) e mette in luce, piuttosto che la nostra finitudine, il senso grande della misericordia di Dio, che ci abbraccia e ci accompagna dentro la celebrazione, per viverla al meglio.
Il Messale, soprattutto nella nuova e terza edizione, conferma e mette in luce alcuni aspetti importanti di questo breve rito.
Si può fare in tre forme, più una quarta, così strutturate, dopo una introduzione del sacerdote:
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Confesso (Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato..) seguito dalla formula di assoluzione (Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.)
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Preghiera in forma alternata (recitato o in canto) tra il sacerdote e l’assemblea: Il sacerdote: Pietà di noi, Signore. Il popolo risponde: Contro di te abbiamo peccato. Il sacerdote prosegue: Mostraci, Signore, la tua misericordia. Il popolo risponde: E donaci la tua salvezza.
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Tre invocazioni pronunciate dal sacerdote (non solo) seguite dall’invocazione Kýrie, eléison, Christe, eléison, Kýrie, eléison, recitate o cantate. [si chiama Kýrie tropato, ossia preceduto da un tropo, una invocazione]
A queste tre forme seguono le Invocazioni Kýrie, eléison, se non sono state già proclamate o cantate con l’atto penitenziale, in forma cantata o recitata. Cioè a meno che non si esegua la terza forma dell’Atto Penitenziale (Kýrie tropato), si canta – o si recita – sempre il Kýrie.
La quarta forma dell’Atto Penitenziale è così proposta:
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La domenica, specialmente nel Tempo Pasquale, si può sostituire il consueto atto penitenziale con la benedizione e l’aspersione dell’acqua in memoria del Battesimo.
Ma cos’è l’Atto Penitenziale?
Potremmo dire che è un grande abbraccio di misericordia del Signore che ci accoglie, che prima di mettere in luce i nostri peccati ci assorbe nella misericordia, ci dice che noi valiamo di più del nostro peccato!
Specifica il Messale: viene compiuto da tutta la comunità mediante una formula di confessione generale, e si conclude con l’assoluzione del sacerdote che tuttavia non ha la stessa efficacia del sacramento della Penitenza. (OGMR 51)
L’Ufficio Liturgico diocesano presisa: Prima di aprirci al dialogo con Dio, nell’ascolto e nella risposta alla sua Parola, siamo invitati, con sincerità ed umiltà, a riconoscere i nostri peccati… la liturgia ci invita a guardare, con occhi colmi di speranza, al Dio di ogni misericordia che è venuto per prendere su di sé i peccati del mondo.
La nostra comunità propone per questo Tempo di Quaresima la seconda forma dell’Atto Penitenziale: Pietà di noi, Signore. Contro di te abbiamo peccato, in canto secondo la melodia del repertorio diocesano, seguita quindi dal canto del Kýrie.
Tra le novità presenti nei Riti di inizio ve ne è una che può essere sottolineata in modo particolare in questo tempo di Quaresima. Si tratta della triplice invocazione dell’atto penitenziale, che privilegia le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» in sostituzione della formula in italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».
Precisiamo che il Kyrie non esprime solo una connotazione «penitenziale» ma possiede potenzialità originali come litania. La litania è una forma musicale costituita da una breve invocazione o domanda variabile, seguita da una breve risposta fissa e da frasi musicali ripetute, concise e dense. (Sr. Lucia Mossucca, La Voce e il Tempo, pag. 26, 21/3/21)
Possiamo quindi comprendere come il Messale stesso offra alla celebrazione e a tutti noi una ricchezza di forme e modalità con le quali possiamo celebrare la misericordia di Dio per introdurci al meglio dentro la Messa!
Questo sguardo rivolto alla misericordia di Dio è luce sul nostro cammino di preparazione alla Pasqua, e ne illumina i passi, ne scandisce il ritmo e ci prepara alla gioia della risurrezione!