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Tra le tante immagini porto nel cuore un dito rivolto verso l'altro e una mano sulla testa dei fratelli, proprio per testimoniare quanto sia importante coniugare i due aspetti nella vita di ciascuno: la preghiera e le opere di accoglienza verso il prossimo. Abbiamo incontrato alcune suore e alcuni ospiti, come Angela: quello che colpisce è il sorriso, la felicità di vivere una scelta di amore e di accoglienza verso gli altri: nessuno è così povero da non poter donare qualcosa agli altri.![ritiro6](/images/Immagini/Comunita/ritiro6.jpg)
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Nel visitare alcuni degli spazi di questa casa, abbiamo ascoltato esperienze vive, tra cui quelle delle suore di clausura, difficili da comprendere, ma sicuramente forti e interessanti. Un'esperienza di comunità che ci stimola a capire chi sono oggi i poveri che incontriamo e come possiamo farci interrogare da fatti semplici e delle grandi difficoltà odierne proprio come ha fatto Giuseppe Cottolengo e i tanti laici e consacrati che lo hanno seguito.
Dopo la S.Messa e un piacevole pranzo al sacco ci siamo confrontati con l'esperienza di Don Antonio, che ci ha aiutato a capire come avvicinarci alla malattia, ulteriore occasione di Croce e di fatica per molti fratelli; ancora una volta riscopriamo nella relazione con gli altri e nel farci prossimi la chiamata che Gesù ha per noi.
Ricchi di emozioni di questi grandi esempi torniamo a casa carichi per continuare questo cammino di Quaresima dicendo insieme: Deo Gratias!
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