Entrando in Chiesa in questi giorni, lo sguardo viene attirato dalla Corona dell’Avvento posizionata ai piedi dell’altare che, anche quest’anno, è stata preparata ponendo attenzione nel conciliare i canoni della tradizione con le esigenze della Liturgia.
Quest’anno le quattro candele dell’Avvento sono disposte in sequenza, alternate da rami di pino nobilis punteggiati da 4 palline natalizie che richiamano la circolarità del tempo, dall’immancabile muschio e da foglie di gravilea rosa che movimentano la composizione e vogliono comunicarci che il percorso dell’Avvento abbraccia tutta l’umanità.
E’ una corona sospesa da terra che richiama non solo il tempo sospeso che stiamo vivendo ma anche il senso della nostra esistenza: radicata si nella terra, dalla quale ne trae vita e sostentamento ma ha anche bisognosa di elevarsi da essa e di nutrirsi della linfa dell’Albero di Vita, i rami di tuja.
Tra la terra e la composizione due tralci di sughero ingentiliscono, alleggerendo, la composizione. Ma ci ricordano altresì che, come succede per la raccolta di questa preziosa corteccia, siamo chiamati a rinnovarci ed a rivestirci di una nuova umanità.
Leggi anche: Inizia l'Avvento, ecco il nostro Albero di Natale