Carissimi
parrocchiani e cittadini tutti del Borgo San Donato in Torino,
alla luce dell’emergenza coronavirus e grazie al silenzio liturgico vissuto in questi giorni, ho maturato alcune semplici riflessioni che vorrei condividere con tutti voi.
1. La sospensione di tutte le attività pubbliche e la chiusura di moltissimi servizi (cfr. scuole, musei, ecc) hanno messo in evidenza quanto la vita di ciascuno di noi è interdipendente dalla vita degli altri. Possiamo ben dire che siamo una comunità più di quanto non immaginavamo. Siamo una comunità non perché apparteniamo allo stesso credo religioso oppure perché abbiamo le stesse idee politiche, ma siamo una comunità per il solo fatto che abitiamo vicini.
Questa considerazione, che appare quasi banale, ci sproni tutti a curare di più il nostro Borgo, i nostri rapporti di vicinato. Davvero la qualità della nostra vita dipende innanzitutto da come ci relazioniamo con le persone accanto a noi, dall’armonia e dalla pulizia del nostro territorio.
2. La sospensione del Carnevale e delle Ceneri ci ha fatto comprendere l’importanza dei segni e dell’avvicendarsi dei tempi. La vita non scorre sempre uguale, ma ha dei suoi ritmi che dipendono dalle stagioni e dai significati culturali e religiosi che ogni società ha elaborato nei secoli. Troppe volte, forse, abbiamo minimizzato i segni concreti in nome di un universalismo disincarnato, ma oggi più che mai ci accorgiamo che non basta! Siamo tutti, chi più chi meno, disorientati; ci manca qualcosa! Impariamo a valorizzare i gesti concreti sia a livello collettivo sia a livello familiare e personale.
3. Infine l’emergenza coronavirus ci invita a riflettere sul tema della paura. Nessuno ne ha parlato espressamente, ma molto spesso è stata evocata. Il sentimento della paura è un sentimento nobile e legittimo, di cui non dobbiamo vergognarci, ma non deve diventare ansia o irrazionalità. La paura, infatti, protegge, mentre l’ansia e l’irrazionalità distruggono. Dal mio punto di vista l’unico modo per evitare di degenerare consiste nell’alimentare la fiducia nella ragione, nelle autorità costituite e in Dio.
La ragione, con la medicina, ci dice quali sono le accortezze che dobbiamo assumere (es. nel caso specifico, lavarsi le mani, ecc.), senza cadere in superstizioni o facili pregiudizi.
Le autorità costituite ci proteggono con le ordinanze, poiché hanno una visione d’insieme, hanno maggiori informazioni e, soprattutto, hanno a cuore il bene comune.
Dio, per chi ci crede, è presente nella nostra vita e Provvede per il nostro bene sempre e comunque. (cfr. Is 32, 15 “ Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall'alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva.”)
Carissimi parrocchiani e cittadini tutti sarò lieto se da queste semplici considerazioni nasceranno occasioni di confronto ed anche idee e progetti per rendere sempre più bello ed accogliente il nostro amato Borgo San Donato.
Con affetto e stima
il vostro don Luca!